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LA RUBRICA DEI PROBLEMI COMPORTAMENTALI #7 AGGRESSIVITÀ RIDIRETTA

  • Sara BorderStyle
  • 19 giu 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

DI COSA SI TRATTA

L’aggressione ridiretta non è un’aggressione tipica, offensiva o difensiva, ma bensì può trarre origine da qualsiasi altro tipo di aggressione.

Essa è accompagnata da uno stato di forte eccitazione, infatti spesso si manifesta in cani eccitabili (vigili e reattivi a qualsiasi stimolo e tendenti a perdere il controllo) e impulsivi (che reagiscono d’impulso).

Questi cani soffrono di un disturbo della reattività e dell’autocontrollo (rientrano in queste categorie anche i cani iperattivi), cioè di una personalità esplosiva e impulsiva.

La sua particolarità è di non essere orientata verso il soggetto scatenante l’aggressione (che di solito è inaccessibile) ma verso un altro soggetto più vicino e accessibile.

L’aggressione ridiretta perciò si basa sull’associazione di più fattori quali lo stato d’eccitazione del cane, l’inaccessibilità del soggetto scatenante e l'accessibilità del soggetto neutro o che interferisce con l’accessibilità del soggetto scatenante.

Questo tipo di aggressività, infatti, si può spesso manifestare quando il cane vien sgridato, punito fisicamente, ritirato indietro attraverso il guinzaglio o contrariato durante una sequenza di comportamenti aggressivi, pertanto percepisce tali aspetti come delle interferenze tra lui e il soggetto scatenante (in pratica se il cane è interrotto durante un altro comportamento aggressivo, per esempio aggressività tra cani, di cui ci occuperemo, può ridirigere la propria aggressività girandosi e mordendo un’altra persona o animale diversa da quella che aveva stimolato il comportamento aggressivo iniziale).

Generalmente si rivolge verso l’individuo più vicino tra quelli non coinvolti nell’aggressione e che non sono stati aggressivi nei suoi confronti (se il cane mostrasse aggressività nei confronti di chi lo punisce o aggredisce, probabilmente non si parlerebbe di aggressività ridiretta ma di aggressività da paura o da dominanza, due tipologie che tratteremo più avanti).

L’aggressione ridiretta può verificarsi anche in assenza di interruzione, nel momento in cui il soggetto scatenante non è accessibile e il cane ha raggiunto un livello di eccitazione tale da necessitare di concludere la sequenza aggressiva per ristabilire il proprio equilibrio emotivo (infatti sappiamo che ogni comportamento viene messo in atto per riequilibrare lo stato emozionale come risposta ad un qualche stimolo esterno che ha appunto modificato le emozioni del cane), e così termina la sequenza minacciando o mordendo un soggetto accessibile.

In ogni caso, senza una minaccia (soggetto scatenante) o senza l’interruzione dell’aggressione, questi cani non sono aggressivi.

I tipi di aggressività a cui sovente si associa l’aggressione ridiretta sono: l’aggressione da irritazione (che vedremo), l’aggressione territoriale e l’aggressione tra cani (competitiva).

L’aggressività ridiretta potrebbe scaturire in parte anche da un’aggressività da dominanza.

 

POSTURA E SEQUENZA COMPORTAMENTALE

Nell’aggressione ridiretta non vi sono posture specifiche in quanto il cane adotta le posture del tipo di aggressione di base e, in seguito, a causa della velocità dell’attacco, non ha il tempo di assumere posture diverse.

L’attacco ridiretto, infatti, è diretto, senza minaccia. Dopo il morso, generalmente il cane si acquieta e ritrova l’equilibrio emotivo e quindi assume comportamenti idonei alla situazione (come per esempio segnali di pacificazione o segnali di conforto).

 

TRATTAMENTO

Il trattamento di tale tipo di aggressione si basa nell’evitare le situazioni a rischio, ricordando che l’aggressività ridiretta deriva dalla frustrazione legata ad un altro comportamento inappropriato, il quale deve essere diagnosticato e trattato.

L’aggressione ridiretta, infatti, essendo automatica e di riflesso, quindi improvvisa, è poco sensibile a punizioni e ricompense.

Il cane deve essere desensibilizzato allo o agli stimoli che causano l’aggressione primaria (che a sua volta genera poi l’aggressione ridiretta), e per far questo si utilizza il controcondizionamento (si anticipano le situazioni che scaturiscono l’aggressività primaria proponendo al cane un comportamento alternativo che verrà premiato, ad esempio il seduto).

Se il cane vive con altri animai, potrebbe essere il caso di dividerli o comunque di tenerli sotto controllo con le dovute precauzioni (ad esempio usando una cavezza o uno spruzzo d’acqua per interrompere l’aggressione qualora si manifestasse).

Come accennato inizialmente, questo tipo di aggressività, essendo collegata ad uno stato di eccessiva eccitazione, si presenta nei cani disturbati da una personalità esplosiva e impulsiva (cani iperattivi, eccitabili e/o impulsivi), pertanto, in questi casi, occorre curare anche il disturbo della personalità, e per farlo sono sicuramente utili trattamenti comportamentali volti a far acquisire al cane l’autocontrollo, tuttavia, l’uso di farmaci potrebbe facilitare il percorso.

 

AGGRESSIVITÀ RIDIRETTA VS AGGRESSIVITÀ SOSTITUTIVA

Concludo con un appunto riguardante il fatto che spesso l’aggressività ridiretta viene confusa con l’aggressività sostitutiva, tuttavia, anche se il risultato può sembrare lo stesso, si tratta di due cose diverse.

Nell’aggressività sostitutiva il cane attacca un soggetto diverso da quello scatenante solo perché egli si trova in mezzo all’atto aggressivo (vicino al cane), pertanto il gesto non è volontario (ad esempio il proprietario che cerca di dividere due cani che si azzuffano potrebbe rimanere vittima di un morso dovuto ad aggressività sostitutiva).

Nell’aggressività ridiretta, invece, la vittima non è necessariamente vicino o in mezzo all’aggressione, può anche essere distante, in quanto, in questo caso, il cane decide volontariamente (per i motivi sopra esposti) di indirizzare l’aggressività nei suoi confronti.

Per questi motivi l’aggressività sostitutiva è considerata un comportamento normale, mentre l’aggressività ridiretta no, e va quindi trattata.

 

SARA BORDERSTYLE


 
 
 

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