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LA RUBRICA DEI PROBLEMI COMPORTAMENTALI #11 AGGRESSIVITÀ POSSESSIVA

  • Sara BorderStyle
  • 23 giu 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

DI COSA SI TRATTA

L’aggressione possessiva si osserva in un cane che difende un oggetto o un soggetto di cui si è appropriato (infatti tale tipo di atteggiamento può scaturire dal possesso sia di oggetti, quali giochi, vestiti o qualsiasi altra cosa di cui il cane si sia impossessato in quel momento, sia dal possesso di persone o altri animali, questo perché in ogni caso il cane sta difendendo un qualcosa o un qualcuno che percepisce come una sua risorsa in quel momento).

Questo tipo di aggressività è molto simile, per quanto concerne le motivazioni che la scatenano, all’aggressività sul cibo (che abbiamo già trattato).

Come specificato anche per le aggressioni sul cibo, il possesso delle risorse è un istinto naturale del cane, il problema nasce quando questo atteggiamento viene rivolto a soggetti che non sono realmente in competizione con il cane per tali risorse (per esempio i proprietari o le altre persone).

Al di là delle caratteristiche personali del cane, che potrebbe essere più o meno possessivo a prescindere dalle gerarchie, bisogna dire che l’aggressività possessiva spesso è associata a delle gerarchie infra branco familiare non chiare e definite, anche se per alcuni cani questo desiderio di possesso non è associato a una ricerca di uno status gerarchico elevato.

Per esempio tale tipo di atteggiamento potrebbe derivare dal fatto che il cane percepisce il soggetto verso cui esprime aggressività da possesso come un rivale rispetto alla risorsa di cui si è appropriato, e questo potrebbe derivare da errori comunicativi ripetuti nel tempo che hanno causato questa associazione errata e negativa. Un esempio è il caso del proprietario che non ha insegnato il lascia al cane ed è quindi solito togliere di bocca al cane con forza qualsiasi cosa, compresi i giochi, magari per metterli via e non interagire nel gioco: in questi casi il cane tenderà a difendere il gioco o l’oggetto di cui è in possesso per paura che il proprietario glielo “rubi”, ed ecco che il proprietario è percepito come un rivale.

Nonostante questi casi, in genere il posizionamento gerarchico o l’ambiguità di quest’ultimo all’interno del gruppo sociale influenza in maniera determinante il manifestarsi di tale tipo di aggressività, che viene utilizzata dal cane per confermare o riaffermare chi è il leader (capobranco) del branco misto (ricordiamo infatti che tutte le risorse, cibo, spazi, giochi, affetti e interazioni sociali, nell’immaginario canino sono gestite dal capobranco, perciò il loro possesso diventa strumento per definire i ruoli gerarchici, infatti una corretta gestione delle risorse prevede che sia il proprietario a gestirle e controllarle).

Prendere un oggetto facendo in modo di essere visto (o addirittura fingendo di concederlo) e attendere che qualcuno provi a prenderlo per poi ringhiare per difenderlo, oppure stare steso con qualcosa tra le zampe e rimanere vigili per controllare chi si avvicina, sono comportamenti di sfida volti a confermare un determinato posizionamento gerarchico raggiunto e a riaffermare che gli altri non devono metterlo in discussione.

L’aggressività da possesso, quindi, può manifestarsi in associazione all’aggressività gerarchica, tuttavia esse si manifestano in modo diversi in quanto: nella competizione gerarchica/competitiva (che vedremo), il cane cerca di impossessarsi di un oggetto o si avvicina ad un conspecifico o ad un esser umano ed entra in competizione con lui, mentre nell’aggressività possessiva il cane difende un oggetto di cui si è appropriato.

Nonostante i casi più comuni descritti in precedenza, le cause che scatenano aggressioni da possesso possono essere molteplici, per esempio: la verifica dello status gerarchico mediante provocazione dei proprietari, la richiesta di iniziare un qualche particolare gioco come quello di rincorrersi o del tira e molla, la difesa della persona che il cane ha identificato come partner sociale o addirittura sessuale (a volte si potrebbe trattare anche di una persona, e in alcuni casi questo atteggiamento può essere rivolto ai bambini, e i genitori non riescono più ad avvicinarsi), la difesa di un alimento (vedi aggressività da cibo), la ricerca di feromoni nei vestiti e nella biancheria intima rubati, il comportamento compulsivo (raccolta continua di oggetti da custodire, per esempio quando il cane porta tutti i giochi nella sua cuccia) che può anche derivare dalla presenza di patologie psichiatriche.

 

POSTURA E SEQUENZA COMPORTAMENTALE

Il cane non lascia i giochi o gli oggetti rubati, può presentare oggetti per giocare e poi ringhiare se qualcuno tenta di prenderli, ma può anche proteggere un oggetto che stava osservando da distante.

Il cane porta via un oggetto, un alimento, o si piazza davanti ad un oggetto, un alimento, una persona o un altro animale e impedisce ad altri animali o persone l’accesso all’oggetto o all’individuo posseduto. Alcune volte il cane potrebbe addirittura fingere di cedere l’oggetto per poi aggredire nel momento in cui il soggetto prova a prenderglielo (il cane provoca la reazione dei proprietari mostrando loro l’oggetto come se glielo volesse cedere, ma in realtà non è così).

Nell’aggressione possessiva il cane presenta sia un atteggiamento provocatorio che equivale a un’aggressione competitiva (che vedremo), con postura alta (dominante), sia un’aggressione difensiva comparabile a un’aggressione da irritazione (che abbiamo già trattato) con postura bassa (sottomessa).

La sequenza comportamentale presenta le 4 fasi tipiche dell’aggressione competitiva e la fase di minaccia presenta la classica mimica dell’aggressione competitiva (che vedremo).

 

TRATTAMENTO

Generalmente, presentando tale atteggiamento, il cane riesce a difendere l’oggetto o la persona posseduta e questo fa sì che comportamento si autoalimenti grazie alla ricompensa ottenuta (risultato sperato ottenuto). Con il tempo il cane strumentalizza il comportamento aggressivo attuandolo sempre più frequentemente e saltando le fasi (attacca direttamente senza minaccia) e si rischia di arrivare presto all’iperaggressione secondaria (che abbiamo già trattato e a cui rimando). Quindi evitare tutte le situazioni di conflitto possessivo con il cane, anche se proposte da lui, è necessario ed eviterà di rafforzare il comportamento.

Il modo più semplice di affrontare il problema è nascondere gli oggetti desiderati dal cane in un posto nascosto e inaccessibile al cane, tuttavia il cane fa presto a cambiare target e non è possibile nascondere tutto, perciò occorre prendere provvedimenti.

Se il cane difende una persona, in genere si consiglia a tutte le altre persone del branco di allearsi comunicativamente contro il cane per esempio mettendosi fianco a fianco e camminano a braccetto verso il cane.

Se il cane attua il comportamento perché percepisce il proprietario come un rivale a causa di abitudini comunicative errate, occorre ristabilire un corretto rapporto, procedere se necessario con una regressione sociale guidata che definisca in modo chiaro i ruoli, e insegnare al proprietario a comunicare e interagire con il cane nel modo corretto (per esempio può essere utile non rubare gli oggetti con forza dalla bocca del cane ma insegnargli il lascia).

Se il comportamento deriva da un disturbo compulsivo o dell’umore, sarà consigliabile considerare i farmaci.

In tutti i casi la gerarchia e i ruoli sociali del branco familiare vanno analizzati e se necessario ristabiliti con una regressione sociale guidata.

I cani che presentano aggressività possessiva possono essere controcondizionati a cedere gli oggetti: in primis si aggiusta la relazione con il proprietario, poi si insegna al cane a stare calmo in assenza di stimoli (in assenza di oggetti che possono provocare la sua possessività), e poi gradualmente gli si chiede di stare calmo in presenza degli oggetti, premiandolo, e così verrà desensibilizzato e condizionato a tenere un comportamento diverso rispetto a quello aggressivo.

Successivamente si può procedere con l’insegnare al cane il lascia, con un premio molto più attraente del gioco stesso o scambiando diversi giochi con il cane.

 

SARA BORDERSTYLE


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